A SPASSO PER CASERTA
Il centro dell’originario impianto della Caserta rinascimentale continua ad essere il cuore della città odierna. Ha preso il nome dal grande artefice della terza trasformazione di Caserta, Luigi Vanvitelli, la piazza che era anticamente del mercato, la cui vasta area è oggi occupata dalla villa comunale, adorna di una fontana, che accoglie anche il monumento al padre della Reggia, opera dello scultore Onofrio Buccini del 1879. Sulla piazza affacciano quanto resta della torre longobarda, nell’angolo nord-occidentale, e il contiguo Palazzo Acquaviva, che ha mantenuto il suo ruolo di protagonista della vita cittadina come Palazzo della Prefettura. Sempre in piazza Vanvitelli hanno sede il Municipio e la Banca d’Italia, a conferma dell’iniziale funzione cinquecentesca.
Da piazza Vanvitelli si raggiunge corso Giannone, che costeggia il parco della Reggia e rappresenta il punto di partenza dei percorsi che conducono alle frazioni storiche della Caserta borbonica: il Real Belvedere di San Leucio, distante circa tre chilometri, la Reale Vaccheria, a cinque chilometri, fino al borgo medievale di Casertavecchia sulla collina.
Sempre partendo da piazza Vanvitelli, attraverso via Pollio, sulla destra si arriva in piazza Duomo, con la cattedrale ottocentesca intitolata a San Michele arcangelo come quella, ben più antica, che si conserva a Casertavecchia.
Da piazza Duomo si entra nella lunga via San Carlo, su cui s’incontra il settecentesco Palazzo Paternò, residenza storica della nobile famiglia siciliana, noto per i suoi ambienti finemente affrescati. Sempre da piazza Duomo si può, invece, proseguire il cammino in via San Giovanni che porta su corso Trieste, la principale arteria cittadina, che collega Caserta alla sua Reggia.
Il primo tratto di corso Trieste si conclude in piazza Dante, in passato piazza dei Quattro Canti, in riferimento ai quattro edifici uguali, dotati di portici, che ne rappresentano l’elemento distintivo. Proseguendo su corso Trieste, si arriva in piazza Gramsci, dove si trovano i Giardini della Flora. All’ingresso, la statua dell’Agricoltura ricorda la vocazione storica della Campania Felix. Pochi altri passi e ci si trova nella stupefacente vastità di piazza Carlo III, più grande di piazza San Pietro. E lì la Reggia è pronta a svelare le sue meraviglie.
Una superba lecceta di 76 ettari che è rimasta miracolosamente intatta, uguale a come la godevano...
I lavori per la chiesa madre cominciarono nel 1113 e proseguirono per quarant’anni, fino al 1153,...
___