Il grande teatro romano del capoluogo sannita, quando era in uso, arrivava ad accogliere anche diecimila spettatori.
Fu realizzato sotto Adriano in prossimità del cardomaximum cittadino e inaugurato nel 126 d.C., come ricorda uno dei due cippi all’ingresso della scena, mentre l’altro celebra l’ampliamento voluto da Caracalla tra il 200 e il 210. Un teatro maestoso come si conveniva all’importanza di Benevento. Con un diametro di 98 metri, costruito in opuscoementicium e blocchi di pietra calcarea, contava ben tre ordini di venticinque arcate sorrette da colonne in tre diversi stili: tuscanico, ionico e corinzio. E’ rimasto intatto il primo ordine, quello tuscanico, e una parte del secondo.
L’imponente cavea a pianta semicircolare era collegata con una facciata in laterizio con nicchie per le statue e tre porte monumentali alla scena, fissa e di grande effetto scenografico, oltre che dotata di un’ottima acustica, di cui restano due spogli piloni. La fiancheggiavano due aule: una mostra ancora il pavimento in mosaico e lo zoccolo inferiore rivestito di marmi colorati. Delle decorazioni originali del teatro si sono conservati anche dei mascheroni, ricollocati in varie zone della città. Resti delle scalinate e dei corridoi che collegavano le diverse parti del teatro e parte delle trabeazioni completano ciò che si è salvato di una struttura scomparsa per secoli sotto altre costruzioni ad uso abitativo. Solo nel 1890 fu scoperta la presenza del teatro antico tra le fondamenta dei palazzi sovrastanti, demoliti nei primi decenni del secolo scorso per riportare alla luce il manufatto romano.
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