Il numero e l’importanza dei vincoli sono indicativi del valore dell’ambiente da tutelare. È Sito di Interesse Comunitario, Zona di Protezione Speciale, zona umida di interesse internazionale secondo la Convenzione di Ramsar e fa parte della più grande Riserva naturale foce del Sele-Tanagro.
Nell’alta piana del Sele, vicino alla tenuta militare già residenza borbonica, l’oasi di Persano è una delle zone umide di riferimento dell’avifauna lungo le principali rotte delle migrazioni stagionali tra l’Europa e l’Africa. Motivo per il quale è inserita nella Rete Natura 2000. Ma a renderla ancora più preziosa, dal punto di vista naturalistico, è la colonia di lontre, specie dichiarata a rischio nel 1977, ormai molto rara, ma ancora presente in Campania nell’oasi del Bussento, nel lago di Conza e soprattutto a Persano, che ne è la stazione più rappresentativa.
Centodieci ettari di natura interamente protetti, settanta dei quali coperti d’acqua. L’oasi di Persano, tra i territori dei Comuni di Serre e di Campagna, ha avuto origine negli anni Trenta del Novecento, quando fu costruita una diga che bloccò il corso del fiume Sele, formando un lago artificiale. Ci vollero cinquant’anni, tuttavia, per arrivare nel 1980 alla creazione dell’oasi per proteggere il lago e l’area circostante, che si caratterizza per una grande diversità biologica sia per quanto riguarda la fauna che la flora.
La lontra europea è considerata una “specie ombrello”, la cui presenza cioè favorisce quella di altri animali. E il numero delle specie segnalate all’interno dell’oasi è decisamente significativo. Tra i mammiferi, oltre alle lontre, che sono il simbolo del parco, ci sono volpi, donnole, tassi, puzzole e cinghiali. Centinaia sono le specie di uccelli che usufruiscono della zona umida durante le migrazioni o che vi nidificano stabilmente: garzette, aironi rossi e aironi cenerini, gallinelle d’acqua, folaghe, porciglioni, sgarze, ciuffetti, gheppi, sparvieri, nibbi bruni, poiane e falchi pellegrini, nitticore, anatre tuffatrici, cormorani ed è area di riproduzione dello svasso maggiore. Ad attirarli è anche la disponibilità di cibo, per la presenza di insetti, anfibi e rettili e di varie specie di pesci nel lago: anguille, tinche, carpe, barbi, vaironi, cavedani e lamprede.
La flora è rappresentata da canneti e da giunchi, tife e cannucce vicino al fiume e al lago; dal boscoigrofilo con salici, pioppi bianchi e neri su cui nidificano i cormorani e ontani neri.; dalla foresta ripariale con felci, equiseti e gigli d’acqua. I prati si vestono di narcisi, pratoline, gladioli selvatici,ranuncoli e orchidee selvatiche. Sulle basse colline, a seconda dell’altezza, s’incontrano il bosco ceduo e la macchia mediterranea.
L’oasi è organizzata per il birdwatching con capanni di avvistamento posti lungo il sentiero che si snoda lungo la sponda sinistra del Sele e lungo il percorso sulla riva destra. A scopo didattico è stato ricostruito un villaggio del Paleolitico. L’oasi di Persano è gestita dal Wwf.
foto © Ciro De Simone
Copyright video, foto e testi © 2020
___