I Monti Picentini sono una catena montuosa dell’Appennino campano in cui si distinguono una quindicina di vette, dal più alto Monte Cervialto (1809 metri) al più basso Altillo (1430 metri).
Situato nella parte settentrionale della catena dei Picentini, il Terminio (1806 metri) è solo tre metri più basso del Cervialto e domina la valle del fiume Sabato, mentre digrada dolcemente verso la valle del Calore Irpino.
È dai cervi, un tempo numerosi oggi scomparsi, che prende il nome il più imponente monte dei Picentini, tra i più alti della Campania: il Cervialto.
I Monti del Partenio, noti anche come Monti di Avella, si identificano con tre dorsali, disposte in direzione est/ovest e separate da profondi valloni.
I Monti della Daunia prendono il nome dalla regione della Puglia, corrispondente all’antica terra dei Dauni, in cui sorgono per la loro parte preponderante, mentre altre parti della catena insistono nelle province di Avellino, Benevento e Campobasso.
Utilizzata già all’epoca dell’uomo di Neanderthal, come testimoniano diversi oggetti di pietra lavorata, la Sella di Ariano è il valico appenninico che in corrispondenza dell’altopiano di Camporeale, ad un’altitudine di 600 metri, collega il bacino dell’Ufita-Miscano alla Valle del Cervaro.
Lungo 50 chilometri, il Sabato per 35 scorre in terra irpina. Nasce sul Colle Finestra del Monte Terminio e nei pressi di Altavilla Irpina segna per un tratto il confine tra le province di Avellino e Benevento, dove prosegue il suo corso. Riceve l’acqua di alcuni torrenti, del Vallone Barra e del Fenestrelle (11 km), che passa per la città di Avellino.