Grande e prolifico regista cinematografico, teatrale e di opere liriche, affermato sceneggiatore, portatore di uno stile personale e inconfondibile sul grande schermo che ne ha fatto uno dei capiscuola del Neorealismo, Luchino Visconti di Modrone nacque a Milano il 2 novembre 1906.
Famiglia di antica nobiltà e di solido benessere alle spalle, Luchino non brillò negli studi classici, ma studiò con profitto il violoncello e frequentò in casa, da ragazzino, importanti personaggi del mondo della musica come il maestro Arturo Toscanini. La sua carriera da regista iniziò a Parigi nel 1936, da assistente di Jean Renoir. Tornato nell’Italia del cinema dei “telefoni bianchi”, nel 1942 firmò la sua prima regia con Ossessione. E fu la nascita del Neorealismo. Dopo l’8 settembre entrò nella Resistenza, ospitando clandestini nella sua villa. Catturato dalla famigerata banda Koch, rischiò la fucilazione, ma fu salvato in extremis dall’intervento dell’attrice Maria Denis. Finita la guerra, fu tra gli autori di Giorni di gloria, un documentario dedicato alla Resistenza.
La frequentazione di Ischia cominciò allora, nel 1945. La sua prima casa fu a Ischia Porto, a Punta Molino, proprio difronte al mare. E guardava il mare anche quello che sarebbe diventato il suo buen retiro ischitano, “La Colombaia”, tra Lacco Ameno e Forio. Visconti, quando vide per la prima volta la splendida villa che bianca risaltava tra le rocce scure e la vegetazione selvaggia di Zaro, ne rimase folgorato. Con quel luogo speciale fu amore a prima vista, ma non fu facile conquistarlo. La villa apparteneva allora al conte Fassini, che non pensava proprio di cederla. Ma Visconti era deciso ad acquistarla e perseguì l’obiettivo con grande insistenza e determinazione, fin quando lo raggiunse. Aveva anche le idee chiare su come sarebbe dovuta diventare e così, affidatane la ristrutturazione all’architetto Giorgio Pes, si dedicò al rifacimento degli interni in stile liberty, scovando personalmente in Italia e all’estero gli elementi architettonici d’epoca e i preziosi mobili di antiquariato. In quel rifugio continuò a ritornare per tutto il resto della sua vita, nei periodi di pausa tra i tanti impegni che lo portavano in Italia e all’estero, mentre si affermava sempre più come regista.
I suoi film hanno fatto la storia del cinema: La terra trema (1948), Bellissima (1951), Senso il primo suo a colori (1954), Le notti bianche, Leone d’Argento a Venezia (1957), Rocco e i suoi fratelli (1960), Il Gattopardo Palma d’oro a Cannes (1963), Vaghe stelle dell’Orsa (1965), Lo straniero (1967), La caduta degli dei (1969), Morte a Venezia (1971), Ludwig (1973) alla cui sceneggiatura lavorò anche a Ischia. E poi tante regie teatrali e di opere liriche nei principali teatri e con i più grandi interpreti. Visconti morì a Roma il 17 marzo 1976. Le sue ceneri sono dal 2003 sotto una roccia della Colombaia.
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