Andare per cantine è infatti un’esperienza affascinante, nel cuore della DOC Campi Flegrei, che si riassume nella storia essenziale di due vitigni, la Falanghina e il Piedirosso, coltivati in contesti paesaggistici davvero speciali.
Già gli intellettuali romani, da Catone a Columella, descrivevano con grande chiarezza le peculiarità organolettiche dei vini del territorio.
Una precisa identità millenaria, che ben sanno esprimere le aziende che firmano le bottiglie di oggi. Basti pensare alla Falanghina, che deve il suo nome alla «falange», cioè al palo di sostegno intorno al quale avviene il progressivo sviluppo della vite: è la caratteristica della viticoltura flegrea con il sistema di allevamento a «spalatrone».
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