Ai piedi del Monte Tifata, sul versante ovest del monte, esiste un piccolo polmone verde che, grazie al rapporto tra uomo e natura, può essere definito un rifugio di quiete.
Il bosco di San Vito è un chiaro monumento storico che ospita altrettante bellezze naturalistiche e archeologiche.
Il bosco viene attraversato da un famoso sentiero escursionistico denominato “il sentiero del Re”, chiamato così per Ferdinando IV di Borbone, che invitava i Regnanti d’Europa alle sue famose battute di caccia. Il sentiero, che parte dalla parte più bassa del bosco, prosegue arrivando alla parte più alta fino ad uscire sul pianoro di fianco a Collina San Iorio (280m), famosa per il suo campo solcato, una microforma di carsismo superficiale, da dove si può ammirare l’infinita vista che si ha sulla pianura campana sotto le pendici di Monte dei Lupi (460 m) e Monte Tifata (603 m). Da qui si ritorna ad anello all’interno del bosco, di fianco alle varie cavità ricche di acque sorgive che, dai vari punti della selva, si incontrano presso la cisterna principale dell’acquedotto di San Vito. Questo, attraverso i suoi vari canali, trasporta l’acqua fino a Capua.
La fitta vegetazione del bosco è caratterizzata dalla presenza di leccio, acero campestre, roverella, olmo e carpino; nel sottobosco, invece, troviamo edera, finocchio selvatico, pungitopo, lentisco, cardo mariano, rosa canina, mirto. Oltre alla fauna selvatica della zona come tassi, volpi, istrici e moscardino, qui viene spesso avvistata la salamandrina terdigitata, specie autoctona dell’appennino meridionale.
Non a caso, i Romani definivano questo luogo “sorgente della ricchezza” per i tanti motivi che sono ben visibili sul sentiero del Re, davvero incomparabile, anche grazie al fiume Volturno. E l’escursione ha lo scopo di richiamare l’attenzione sulla tutela di queste piccole realtà che ci regalano scenari unici nel loro genere.
Dati Tecnici
Lunghezza: 4 Km
Dislivello: 200 +\-
Difficoltà: E Escursionista
Tempo di Percorrenza: 3 h
___