La piana casertana è strettamente legata all’antica Roma, non solo per la storia dell’antica Capua ma per il senso del sacro che ancora oggi aleggia su questo territorio.
Molte cittadine, infatti, conservano ancora, nel loro toponimo, il nome legato alle antiche divinità, come il grazioso borgo di Giano Vetusto, sito ai piedi dei monti Trebulani.
Dal piccolo centro inizia un percorso molto particolare e suggestivo. Dalla chiesetta dedicata a san Filippo, da poco restaurata, si costeggiano i rilievi che stanno a guardia dell'abitato per arrivare poi al piccolo borgo abbandonato di Rocciano, luogo evocativo e legato a doppio filo con l'attuale centro abitato di Giano: entrambi posseggono, nei loro nomi, quello che era l'antico dio della Soglia, il dio Giano. Il borgo abbandonato possiede una fortissima carica emozionale, palpabile sin dai suoi vicoli... sembrerebbe proprio di essere trasportati indietro nel tempo, in quei secoli in cui Rocciano era abitato e brulicante di vita operosa.
Dopo una breve pausa contemplativa, il percorso si inerpica lentamente ma progressivamente verso monte "La Costa". Il paesaggio cambia ad ogni passo: vegetazione rada e terreno sassoso fanno spazio in breve tempo a un fitto bosco misto. Il momento, forse, più emozionante si ha una volta giunti sulla terrazza naturale fra monte La Costa e monte di Giano, quando, sbucando da un castagneto: un panorama mozzafiato, che abbraccia, da nord, il monte Massico, e a sud il Vesuvio, fino al mare e all’isola di Ischia.
Dettagli Tecnici:
Difficoltà: E (medio)
Lunghezza: 10 km circa;
Tempo di percorrenza: 6 ore circa (con pause)
Equipaggiamento consigliato: scarpe tecniche da trekking richieste(l’utilizzo di altra tipologia di scarpe precluderà la partecipazione per questioni di sicurezza), bacchette da trekking, abbigliamento comodo a strati, giacca o gilet anti-vento, cappello/occhiali da sole e indumenti di ricambio da portare con se o da tenere in auto.
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