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Se in tutto il mondo il nome di Capri è legato alla Grotta Azzurra, tra le tappe imperdibili per ogni visitatore che vi approda, l’isola, per le sue caratteristiche geologiche, è ricca di grotte, sia lungo il perimetro costiero che nell’interno.
Furono due artisti tedeschi a (ri)scoprire la Grotta Azzurra. Da tempo nessuno aveva più avuto il coraggio di accostarvisi.
Lo stillicidio ha fatto meraviglie. Stalattiti e stalagmiti compongono scenografie immaginifiche e misteriose, formano sculture imponenti e sorprendono con continue suggestioni lungo tutto il percorso.
Il fiume Melandro scorre nelle vicinanze. Le Grotte dello Zachito, nel territorio di Caggiano, rivelarono nell’Ottocento un tesoro archeologico sorprendente.
La cavità nella roccia, straordinariamente spaziosa, offriva riparo e rifugio sicuri. E la presenza di acqua dolce a volontà era un altro aspetto favorevole di quel luogo, anche per viverci, non solo per farvi tappa temporaneamente.
Nel Cilento meridionale, nell’entroterra del Golfo di Policastro, c’è un sito di altissimo valore ambientale che si identifica con il bacino idrografico del fiume Bussento.
Una grotta rupestre, circondata da un paesaggio naturale magnifico nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, nel Comune di Sant’Angelo a Fasanella.
Sono i raggi di sole che penetrano all’interno da una fessura della roccia sotto il livello del mare a donarle la caratteristica per cui è più famosa e da cui prende il nome: Grotta dello Smeraldo, una delle meraviglie della Costiera.
Sul versante meridionale del Matese, Cusano Mutri è un magnifico borgo medievale rimasto pressoché inalterato nel tempo, fatta eccezione per il castello del XIII secolo di cui restano pittoresche rovine.
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