È definita “area di interesse scientifico del WWF”.
E non si fa fatica a comprenderlo, considerata la straordinaria varietà biologica che caratterizza quell’area umida creata appena cinquant’anni fa, quando la costruzione della diga allagò una parte della piana alluvionale dell’Ofanto, che fino a quel momento era stata occupata da pascoli, terreni coltivati e boschetti di pioppi e di altre specie arboree diffuse nella zona. Da allora, la presenza dell’acqua ha attirato verso il lago artificiale le più diverse specie di uccelli acquatici, che vi hanno trovato un luogo di sosta ideale lungo le rotte migratorie stagionali. E, di pari passo con la moltiplicazione delle specie animali, si è verificata anche quella di specie vegetali igrofile, ovvero tipiche degli ambienti acquatici e umidi. L’attività del Wwf, poi, si è esplicata nel tempo anche nella reintroduzione della cicogna bianca, al centro di un progetto di ripopolamento finalizzato a riportarla stabilmente in Irpinia, dove anticamente era di casa.
La fauna
Il vasto bacino palustre, che cambia di livello a seconda del funzionamento della diga con conseguenti mutazioni del paesaggio, accoglie ben 140 specie di uccelli acquatici, in gran parte migratorie, ma anche stanziali e infatti è uno dei più importanti luoghi di nidificazione di diverse varietà di aironi (garzaia) del Mezzogiorno. Tra le specie che frequentano l’oasi ci sono Airone rosso, Biancone, Ghiandaia marina, Moretta tabaccata, Tarabuso, Tarabusino, Tuffetto, Spatola, Svasso piccolo, Svasso maggiore, Porciglione, Piro-piro piccolo, Lodolaio, Volpoca e, tra i rapaci, il Falco pellegrino e il Falco pescatore. Nei campi intorno al lago si trovano Allodola, Cappellaccia e Tottavilla. E numerose varietà di passeriformi: Occhiocotto, Saltimpalo, Strillozzo e Verzellino.
Alla Cicogna bianca è dedicata un’Area faunistica, dove coppie di cicogne nate in cattività hanno la possibilità di nidificare e riprodursi in sicurezza.
Tra i mammiferi si contano volpe, tasso, faina, donnola e diverse varietà di chirotteri ovvero pipistrelli. Ed è particolarmente qualificante la presenza di un animale a rischio come la lontra. Tra gli anfibi e i rettili vi sono la Raganella italiana, la Natrice dal collare e la Natrice tessellata. Gli insetti sono rappresentati, tra l’altro, da coloratissime farfalle. Frequentata dalle cicogne bianche a cui è stato recentemente dedicato un itinerario.
La flora
La vegetazione igrofila, che nell’oasi protetta ha la possibilità di svilupparsi liberamente, è rappresentata da salice bianco, tamerice, ontano e pioppo bianco e nero. Diffusa è la vegetazione palustre, formata da tife, cannuccia di palude, pioppo, scirpo, sagittaria e ranuncolo d’acqua. Intorno al lago, crescono specie tipiche di habitat steppici, a cominciare da forasacco eretto, sambuco, avena selvatica, biancospino e rosa canina. Con la creazione dell’oasi è stato vietato il calpestio delle mandrie sui terreni circostanti, preservando così le erbe spontanee dei prati, ovvero cicoria, carota selvatica, trifoglio e diverse specie di orchidee.
Negli ultimi anni è stato impiantato un frutteto, tutto dedicato alle numerose varietà di mele originarie dell’Irpinia, recuperando quelle sul punto di andare definitivamente perdute.
I Sentieri
Sono tre i sentieri che consentono di godere appieno della bellezza paesaggistica del lago e del suo contesto naturale, oltreché del suo ampio patrimonio di fauna e di flora. Tutti sono fruibili da persone in carrozzina.
Il Sentiero natura, ad anello, parte dal Centro visite e ha come punti di maggior interesse il Belvedere sul Lago, da cui si ammirano i centri di Conza e Cairano e le distese verdi che li contornano, e lo Stagno didattico.
Il Sentiero della cicogna bianca inizia dal Centro visite e raggiunge l’area faunistica delle cicogne, dove è possibile osservarle senza disturbare da un apposito capanno, per proseguire verso il Giardino delle Testuggini.
È lungo 4 chilometri il Sentiero delle Mountain Bike, che si snoda lungo la sponda del lago tra il Centro visite e la diga, sfruttando i vecchi percorsi di campagna fino all’abitato antico di Conza, attuale area archeologica, e tocca tutti i punti di osservazione degli uccelli acquatici. Questo sentiero è percorribile solo tra la tarda primavera, l’estate e l’autunno, perché in alcuni periodi dell’anno è sommerso dall’acqua.
L’oasi dispone di un Centro Educazione Ambientale, dove si svolgono continue attività e iniziative a beneficio dei giovani, delle scuole e dei gruppi di visitatori.
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