I dogi di Amalfi vi trascorrevano l’estate.
Per godere fino all’ultimo raggio del sole che bacia la Costiera dal paese dove le tenebre sopraggiungono più tardi che altrove, Praiano. L’antica Pelagianum , poi Plagianum, che già nel nome porta l’impronta del mare su cui sta affacciata da Capo Sottile.
Alle spalle, maestoso dall’alto dei suoi 1122 metri, s’innalza il Monte Tre Pizzi, che degrada verso il mare con il promontorio di cui Praiano occupa entrambi i lati, guardando da ciascuno di essi un panorama di rara bellezza.
Due casali fin dal Medio Evo, parte integrante del territorio della Repubblica Amalfitana: Praiano, nella parte alta, con una spiccata vocazione contadina e Vettica Maggiore, in basso, borgo di pescatori, molti dei quali praticavano la pesca del corallo in giro per il Mediterraneo. Già allora le scale collegavano tra loro i diversi borghi e tutti con il mare. E già allora si realizzavano le caratteristiche edicole votive di ceramica, presenti ovunque sui muri del paese, come segno di devozione, ma anche per indicare il diritto sulle proprietà.
Oggi, il centro del paese, Praiano, si identifica con l’insediamento a est di Capo Sottile che arriva fino alla Marina di Praia, l’approdo naturale dell’antica Plagianum, vicino al fiordo di Furore. Nella parte più alta dell’abitato s’innalza la chiesa parrocchiale di San Luca, il patrono, ricostruita una prima volta nel 1558 al posto della più antica, risalente al XII secolo, e poi completamente rimaneggiata nel 1772 con una sobria facciata bianca priva di ogni ridondanza barocca, altari policromi, un pregevole pavimento di maioliche. Risale a quel periodo anche il busto d’argento del Santo patrono. Al centro del paese si trova la chiesa di San Giovanni Battista, in stile romanico con integrazioni barocche, presenta un’unica navata, la volta a botte con un magnifico pavimento settecentesco di maiolica con elementi floreali e uccelli, di scuola napoletana, come il prezioso organo coevo. Nella parte bassa, raggiunto il mare in fondo al vallone che si fa strada tra gli alti costoni rocciosi, si estende la spiaggia di Marina di Praia, di ciottoli, abbracciata da una scogliera ricca di vegetazione con un sentiero che conduce alla medievale Torre a Mare o Torre Assiola, detta Torre Sciola. Edificata da Carlo I d’Angiò nel 1278 come attracco per le navi che la usavano per lo “scarricaturo”, ha la pianta cilindrica tipica delle torri angioine; fu poi riconvertita nei secoli successivi come postazione contro le incursioni barbaresche. Solo con la barca si possono raggiungere le Grotte di Suppraiano e la Grotta dell’Africana, che con la sua pista da ballo sul mare è tappa imperdibile del by night della Costiera.
Sul versante occidentale di Capo Sottile sorge la frazione di Vettica Maggiore, che guarda Positano e Capri. Il monumento principale è la chiesa di San Gennaro Vescovo e Martire, di epoca rinascimentale, con pianta basilicale a tre navate e la maiolica dipinta, tipica della Costiera, protagonista del pavimento e delle coperture della cupola e del campanile. Nella parte più alta di Vettica, nella Vallata di Campo, vicino all’antico convento dei Domenicani, c’è la chiesa di Santa Maria a Castro, da cui si ammira un magnifico panorama sulla Penisola. Sul versante di Vettica, sotto la guardia della Torre Grado, in una piccola cala da cui prende il nome, la Spiaggia della Gavitella gode di una esposizione rara, inondata di sole fino allo spettacolare tramonto. La spiaggia, privata, è piccola, ma per prendere il sole si può usufruire di due piattaforme di cemento installate nel 1914 per la pesca. A nuoto si può raggiungere una grotta nella quale è racchiusa una piscina naturale, la magnifica Fontana dell’Altare. Dalla Gavitella, via mare, si può andare alla Spiaggia de Le Praie, poco prima di Laurito, in territorio di Positano. Di ciottoli, molto tranquilla, sotto una suggestiva parete di roccia, anche per l’esposizione è a buon titolo una delle più belle spiagge della Costiera.
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