C’è uno dei più antichi anfiteatri costruiti dai Romani, ad Avella. Risalente al I secolo a.C., si trova non lontano dall’abitato attuale, in un’area che corrispondeva all’inizio del decumano maggiore dell’allora città di Abella.

Lì gli ingegneri romani trovarono condizioni favorevoli all’edificazione della nuova, imponente opera: su un lato, a sud est, i resti delle mura dell’insediamento sannita e, dalla parte opposta, un pendio. Sia la preesistente struttura che l’elemento naturale furono sfruttati per realizzare la grande ellisse lunga 60 metri e larga 35. La tecnica costruttiva prescelta fu l’opus reticulatum, comune all’anfiteatro di Pompei del 70 a.C.

Grazie a una raffigurazione presente sulla base di una statua di età antonina, oggi esposta nel centro storico di Avella, è possibile sapere com’era l’anfiteatro prima che il tempo producesse i suoi effetti distruttivi. La struttura era imponente, con ben tre ordini di gradinate dai sedili in tufo. Di esse restano parti dell’inferiore e della media, mentre di quella superiore ci sono solo poche tracce. Resta anche il podio, da cui assistevano agli spettacoli i personaggi di alto rango. In buono stato sono anche i due vomitoria principali. 

Oggi, al fine di rendere il monumento fruibile per spettacoli musicali, rappresentazioni ed eventi, sono state installate delle gradinate metalliche e sono stati ricavati spazi per i servizi.IMG 20230317 153441 copia 1920 1080

Area archeologica della necropoli monumentale 

I sepolcri monumentali erano allineati in uscita dalla città antica di Abella, sulla strada che raggiungeva Nola e la sua grande e fertile pianura. A distanza di oltre duemila anni, ancora s’innalzano maestosi in località Casale, a celebrare la memoria dei defunti, sicuramente ricchi e potenti, in onore dei quali furono costruiti tra l’età tardo-repubblicana e l’inizio dell’età imperiale, ovvero tra il I secolo a.C. e il I d.C. 

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Si tratta di quattro mausolei, sostanzialmente ben conservati, costruiti con vari materiali, tra i quali il tufo grigio per il rivestimento esterno, e utilizzando sia l’opus incertum che il reticulatum. Ciascuno di essi è formato da due parti sovrapposte. La sezione inferiore, a pianta quadrangolare e appoggiata su mattoni di laterizio, contiene la cella rettangolare, di dimensioni ridotte, in cui erano collocati l’urna cineraria e il corredo funebre. La sezione superiore, cilindrica, si concludeva con una cuspide sormontata da un’edicola. Tutti i sepolcri sono circondati da un recinto all’interno del quale trovavano posto piante, vasi e vari oggetti ornamentali.

Le strutture sepolcrali presentano caratteristiche comuni alle altre necropoli coeve riportate alla luce in varie parti della Campania. Tuttavia, per le ottime condizioni in cui sono giunte fino a noi e considerato il loro contenuto, sono state particolarmente preziose nella ricostruzione dei riti funerari del periodo storico di riferimento. 

Info e visite 

L’anfiteatro e la necropoli sono parte integrante del tour guidato con spostamenti in navetta che comprende anche la visita al castello di San Michele.

Le visite sono possibili ogni giorno dalle ore 9.00 alle 12.00 solo su prenotazione ai numeri 081 8259320 /
380 4309703 / 320 9479173

 

Ph:@Aniello_Perna