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Comprende già nel suo nome la parola “fiume”, questo torrente, principale affluente di destra del Mingardo. Nasce dal Monte Antilia e scorre per dieci chilometri in provincia di Salerno.
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Nasce dal monte Gelbison e scorre in territorio cilentano per 22 chilometri fino a sfociare in mare nei pressi di Capo Palinuro. Ad appena mezzo chilometro di distanza dalla foce del Mingardo,
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Prende vita dalla confluenza dei torrenti Platano e Melandro, poi scorre in un contesto di grande valore ambientale tra spettacolari canyon.
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A parte l’origine lucana, il Tanagro è il fiume del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, visto che scorre al suo interno per gran parte del suo lungo corso di 92 chilometri. Nulla più di un torrente all’origine, nel Comune di Moliterno, in provincia di Potenza.
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È interamente figlio del Cilento il fiume Calore a cui devono necessariamente accompagnarsi gli aggettivi “lucano” o “salernitano”, per distinguerlo dall’omonimo più settentrionale, che scorre tra l’Irpinia e il Sannio.
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Gli antichi lo veneravano come divinità delle acque e lo rappresentavano con una fluente barba bianca e, tra le mani, un vaso da cui sgorgava acqua preziosa. Il Sarno era allora molto diverso dal fiume attuale, oltre che limpido e pescoso.
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Figlio del monte Paflagone contrafforte del monte Cervialto, in Irpinia, il Sele nei suoi 64 chilometri prosegue il suo corso verso sud, ricevendo nel territorio di Contursi Terme il suo principale affluente: il Tanagro.